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Installazione: relazioni e forme

Con Emanuele Perelli, Psicologo, artista

La pratica dell’installazione in ambito artistico implica un rigoroso lavoro sulla relazione: con il luogo, con gli elementi che la compongono e che a volte ne tracciano un perimetro, con i punti di osservazione… Richiede un’educazione a uno sguardo che tenga conto al tempo stesso dei singoli elementi e del loro insieme e di celebrare il sacro nella relazione con il luogo. 
Questa metodologia dell'installazione si integra bene con le prassi di una relazione d'aiuto a orientamento fenomenologico-esistenziale, dove è fondamentale un’attenzione ai singoli elementi che emergono nel processo e al loro insieme. Al tempo stesso richiede di riconfigurare lo spazio nell’incontro con l’altro da sé, in modo che il contesto diventi un’occasione trasformativa.
 
Alcune linee guida:
- Progetto
- Concept
- Materiali
- Approfondimenti tecnici
- Studio confronto verifica
- Realizzazione
- Struttura e Morfologia
- Nel meno c'è più
- Trascendenza/Immanenza
 

DATE E ORARI: 
Sabato 21 Settembre: ore 10-19.
Domenica 22 Settembre: ore 10-18.30.

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com Giulia: 3342177251

Per gli insegnanti la partecipazione al seminario dà diritto all'attestato accreditato dal Miur e valido per tutti gli usi consentiti dalla legge, compreso l’esonero dal servizio.

Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

Hostipotis

Conducono il lavoro Silvia Cioni, Emanuele Perelli, Luisa Lauretta

“Hospes”, in latino, è il forestiero, lo straniero che, lontano da casa, riceve riparo. Questo nome è legato a “hostis” (straniero, prima ancora che nemico), da cui deriva attraverso il composto “hostipotis”, cioè signore dello straniero, padrone di casa, colui che dà alloggio. 
«L’ospitalità dà come impensato, nella sua notte, il rapporto difficile, ambivalente con il luogo. Come se il luogo coinvolto nell’ospitalità fosse un luogo che non appartiene originariamente né all’ospite né all’invitato, ma al gesto con cui l’uno accoglie l’altro». Anne Dufourmantelle 
 
Hostipotis è una residenza artistica che si terrà dal 29 luglio al 4 agosto a Tereglio, un piccolo paese nel comune di Antelminelli, in provincia di Lucca. La residenza si concluderà con una performance collettiva, aperta a tutti, sabato 3 agosto.
 
La performance sarà l'esito di questo processo di ospitare e chiedere ospitalità… una co-creazione che nasce dalla domanda “chi ospita chi”? Che cosa si genera da questo processo dell’ospitalità? Le nostre storie come si intrecciano con il luogo e con le storie di chi lo abita?».
 
DATE E ORARI
29 Luglio - 4 Agosto

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com
Giulia: 3342177251

Per gli insegnanti la partecipazione al seminario dà diritto all'attestato accreditato dal Miur e valido per tutti gli usi consentiti dalla legge, compreso l’esonero dal servizio.

Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

IL CORPO, L’OCCHIO E LO SPIRITO

Con Silvia Cioni

A proposito di Merleau Ponty e del suo testo L’occhio e lo spirito, Claude Lefort scrive: “Egli cerca, una volta di più, le parole dell'inizio, parole, per esempio, capaci di definire ciò che costituisce il miracolo del corpo umano, il suo inesplicabile prender vita, non appena avviato il muto colloquio con gli altri, il mondo e se stesso – e anche la fragilità di tale miracolo”.
Da questo inizio cominceremo, dal nostro “esserci” per arrivare a ciò che di questo “esserci” è manifestazione, ciò che si offre allo sguardo del mondo guardato che ci guarda. 
Il nostro corpo inteso come intreccio di visione e movimento, corpo vedente e corpo visibile, il nostro corpo “preso nel tessuto del mondo.” 
Ci muoveremo tra il nostro essere al mondo e l’arte di esserne spettatori, nel tentativo di rovesciare la dicotomia attore e spettatore, che nel processo generativo dell’arte performativa, possono esistere su uno stesso piano, compenetrandosi e unendosi in modo singolare. Il testimone come figura chiave in questa genesi, il testimone che portando il suo sguardo è complice nell’accadere del mondo.
A partire dall’attivazione nei corpi della nostra “motilità”, proveremo a dare vita a delle immagini, piccole rivelazioni di chi siamo, che nella relazione con chi ci guarda, subiranno una metamorfosi, sfuggendo dalle nostre mani e diventando patrimonio di altri ad aprire lo spazio del possibile nel cuore dell’attuale.

DATE E ORARI: 
Sabato 29 Giugno: ore 10-19.
Domenica 30 Giugno: ore 10-18,30.

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com Giulia: 3342177251

Per gli insegnanti la partecipazione al seminario dà diritto all'attestato accreditato dal Miur e valido per tutti gli usi consentiti dalla legge, compreso l’esonero dal servizio.

Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

La voce come azione performativa

Con Francesca Pirami

Seminario esperienziale
tra PSICOTERAPIA e TEATRO
 
Il seminario ha lo scopo di indagare l’azione performativa partendo dall’universo vocale. 
Durante i due giorni di lavoro si approfondirà il legame fra voce, emozione e corpo, individuando alcuni luoghi fisici contenitori di emozioni, laghi di memorie, per farli risuonare accedendo a vocalità più o meno conosciute, a linguaggi fisico-vocali estemporanei, a scambi, mescolamenti e creazioni collettive. 
Il lavoro si svolgerà con una prima parte legata alla vocalità come vibrazione e all’incontro con il proprio suono, per passare a pratiche in cui la voce diventa sempre più atto creativo attraverso il gesto, l’incontro con l’altro, la risposta a una domanda, articolando l’espressione nei suoi colori, rimi, silenzi... 
Le immagini e le azioni che affioreranno durante il lavoro saranno tasselli per una restituzione finale in cui, stando nel processo, si metterà in scena una o più forme emerse durante il workshop. 
Si chiede a chi partecipa di ripassare un pezzetto di una canzone che, per qualsiasi motivo, ha voglia di portare al corso (basta anche solo il ritornello o una strofa), e che potrà servire come “materiale” in alcune pratiche.
 
DATE E ORARI: 
Sabato 25 Maggio: ore 10-19.
Domenica 26 Maggio: ore 9-18.
 
Presso: Presso il “Vivaio del Malcantone, Via del Malcantone 15/b, Firenze (zona Coverciano)

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com
Giulia: 3342177251

Per gli insegnanti la partecipazione al seminario dà diritto all'attestato accreditato dal Miur e valido per tutti gli usi consentiti dalla legge, compreso l’esonero dal servizio.

Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

LO SPAZIO SACRO | un cammino poetico dal Sé alla scena

Con Ilaria Drago attrice, autrice, Premio Europa e Cultura per il Nuovo Umanesimo 2019.

Un seminario di Teatro e Danza Sensibile®️ aperto anche a tutti.

La scoperta delle emozioni attraverso frammenti di vita, suggestioni, racconti, testi teatrali si trasforma poi in un possibile atto scenico. Aprire una via capace di ricontattare la propria autenticità per farne un gesto poetico sacro.

DATE E ORARI: 
Sabato 16 Marzo: ore 10-19.
Domenica 17 Marzo: ore 10-18,30.

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com Giulia: 3342177251

Per gli insegnanti la partecipazione al seminario dà diritto all'attestato accreditato dal Miur e valido per tutti gli usi consentiti dalla legge, compreso l’esonero dal servizio.

Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

IO NELL’ALTRO

Con Francesco Ridolfi

Seminario esperienziale
tra PSICOTERAPIA e TEATRO
 
Per conoscersi attraverso gli occhi altrui e incontrare l’altro da sé; per lavorare sulla relazione, sul gruppo, sul contatto; per una maggiore consapevolezza di sé utile nella vita di tutti i giorni. 
Un lavoro ai confini tra teatro, comunicazione, empatia, intervento sociale e politico, meditazione, per togliere le cristallizzazioni della maschera sociale. 
Uno spazio di ricerca esperienziale delle proprie risorse, limiti e potenzialità.
Il percorso sarà soprattutto un incontro tra persone ma anche un incontro tra linguaggi diversi: sarà possibile sperimentare quella manifestazione linguistica che apre all’integrazione di diverse istanze: corporee, cognitive, emotive, intuitive, creative; sul piano temporale (passato, presente, futuro), sul piano relazionale (io-tu, io-mondo), sul piano corporeo (ascolto e interazione).
 
Le attività saranno basate sull’esperienza come motore di cambiamento, sull’allenamento alla disarticolazione dei blocchi e degli automatismi in un processo di recupero della spontaneità e della dimensione creativa.
 
METODI E TECNICHE:
1.    Laboratorio di teatro sociale
2.    Psicoterapia comparata e psicoterapia di gruppo (Gestalt e Psicoterapia analitica)
3.    Meditazione e tecniche di rilassamento
 
DATE E ORARI: 
Sabato 17 Febbraio: ore 10-19.
Domenica 18 Febbraio: ore 9-18.

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com
Giulia: 3342177251

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Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

L’esperienza del cammino

Con Francesca Pirami e Luisa Lauretta

La restituzione come atto generativo
«Ciò che diciamo principio spesso è la fine, e finire è cominciare. La fine è là onde partiamo». T.S. Eliot
 
Il viaggio non come movimento per raggiungere una meta ma come processo trasformativo di conoscenza e di espressione di sé, attraverso l’atto della restituzione: ogni risposta personale apre nuovi paesaggi esistenziali e artistici.

CONTENUTI
Documentare il viaggio: L’atto performativo
La voce e il corpo del viandante
Osservare e ricreare il paesaggio
Ascoltare, scegliere, orientarsi
L’incontro e lo scambio con l’altro da sé

DATE E ORARI: 
Sabato 20 Gennaio: ore 10-19.
Domenica 21 Gennaio: ore 10-18,30.

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com Giulia: 3342177251

Per gli insegnanti la partecipazione al seminario dà diritto all'attestato accreditato dal Miur e valido per tutti gli usi consentiti dalla legge, compreso l’esonero dal servizio.

Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

MESCOLARSI

Con Francesco Ridolfi, Psicologo-psicoterapeuta, regista e conduttore di gruppi teatrali

“L’arte come mezzo di relazione e confronto, oltre che di lotta politica e di bellezza”.
Un laboratorio per rivivere alcuni progetti di Teatro Sociale e Teatro dell’Oppresso realizzati dal gruppo MESCOLARSI: non aiuto umanitario o esportazione di democrazia, ma esperienza intima, sofferta, tangibile. 
Sono previste proiezioni di video, pratiche di gruppo per viaggiare nelle memorie nate in campi profughi, villaggi del Guatemala, centri di accoglienza”.

 
DATE E ORARI: 
Sabato 16 dicembre : ore 10-19.
Domenica 17 dicembre: ore 9-18.

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com
Giulia: 3342177251

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“Medeath l’altro mito”. Seminario esperienziale

Con Gianluca Taddei, Psicologo, Musicista, Musicoterapeuta, Regista teatrale

 
Medea non è la donna vendicativa e assetata di sangue presentata dalla tradizione ma è, soprattutto, una guaritrice: cura la vita e la protegge dalla violenza degli uomini. Questo è l’altro mito proposto da Christa Wolf. 
Medea, tradita come i suoi Colchi, assume su di sé la responsabilità di tutte le scelte, in un modernissimo processo di consapevolezza e affermazione della verità, che inizia quando scopre l’orrendo segreto nascosto nelle cavità oscure della reggia di Corinto.
Nel corso del seminario si lavorerà sui temi ispirati dall’opera di Christa Wolf. Il lavoro integrerà la dimensione corporea con quella vocale e ritmico/sonora. Da questa integrazione scaturirà l’azione scenica, in cui il testo assolve una funzione evocativa ed emotiva prima ancora che narrativa.
Al tempo stesso si indagherà sul senso della cura nella relazione d’aiuto di ottica fenomenologico-esistenziale, in particolare su consapevolezza, responsabilità, scelta.
È prevista una breve performance finale. 
Si invitano i partecipanti a indossare abiti comodi e calzini. Inoltre si consiglia di leggere il testo “Medea” di Christa Wolf (Edizione E/O, 1996).

DATE E ORARI: 
Sabato 25 novembre: ore 10-19.
Domenica 26 novembre: ore 10-18,30.

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com Giulia: 3342177251

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Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

La “conversione” come movimento esistenziale di senso

Con Francesca Cantaro e Luisa Luretta

Riconoscere “quel che c’è”. 
Il progetto esistenziale come stato di ricerca.
Scegliere come processo continuo e sensato.

 
Orario: 
Venerdì 27: 15-19,30
Sabato 28: 9,30-19,00.

INFORMAZIONI
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Giulia: 3342177251

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Seminario di teatro ed elementi di danza sensibile 

Con Ilaria Drago

Attraversare il mare delle emozioni con un'imbarcazione capace di scivolare sulle onde, saltare, sostare in bonaccia, volare in tempesta, puntare al sole e al tramonto, ma sempre navigando nella presenza di ciò che c'è, si è e si può senza essere in balìa degli eventi. Tenere fermo tra le mani il timone e disegnare mappe poetiche con grafie nuove e potenti. La parola poetica emerge distillata dal magma che la tiene accovacciata e spenta sotto infinite macerie di paure e costrizioni; di limiti prestabiliti o cliché improbabili che ci inquadrano in letture e azioni stantie. 
Nel corso del seminario esploreremo l'ascolto del corpo, il radicamento, la relazione con sé e con l'altro attraverso alcune pratiche di Danza Sensibile e improvvisazione teatrale. Apriremo con cura il nostro archivio interiore: la gestualità, la voce, le nostre memorie e le suggestioni del presente, offriranno spunti per scrivere la nostra possibile parola scenica. Saremo lì, testimoni e creatori di queste nascite!

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com Giulia: 3342177251

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Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

Tempesta

Con Emanuele Perelli, Silvia Cioni, Luisa Lauretta

Tra i tanti temi che attraversano “La Tempesta” di Shakespeare si trova anche quello dell’esclusività dei luoghi: «Quest’isola è la mia!… C’ero prima io!» sostiene Calibano, reso schiavo da Prospero.

L’opera parla di prigionia e desiderio di libertà, di esilio, di territori da conquistare, da colonizzare, da possedere, di confini da violare, condensando la vorace tensione verso l’appropriazione dei luoghi altrui che contraddistingue il genere umano e scandisce il nostro tempo.

Che farne oggi dei confini? Come modularli? Come entrare in luoghi altri? Come attraversarli? Nel corso del seminario si indagherà il tema proposto attraverso pratiche artistiche, lavoro sul corpo e sulla voce, lunghe camminate in montagna, in una dimensione di completa immersione in natura.

Il lavoro è mirato alla composizione di un evento performativo aperto al pubblico il 26 agosto alle ore 17.

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com
Cell. 389 9621477

Per gli insegnanti la partecipazione al seminario dà diritto all'attestato accreditato dal Miur e valido per tutti gli usi consentiti dalla legge, compreso l’esonero dal servizio.

Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

“Fra teatro e supervisione”

Con Emanuele Perelli

“Il teatro etimologicamente è uno sguardo, una visione (da theáomai, io vedo). Chiama il vedere e l’abitare il contesto, il personaggio, il modularlo in parole e gesti, attraverso corpo, voce, presenza, il vedere sé e l’altro da sé.

Ci sono qualità in comune con la relazione d’aiuto? Quale sguardo condividono? Nel corso del seminario si andrà dall’atto teatrale alla relazione d’aiuto, per uno scambio generativo che alimenti entrambe le pratiche”.

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com Cell. 389 9621477

Per gli insegnanti la partecipazione al seminario dà diritto all'attestato accreditato dal Miur e valido per tutti gli usi consentiti dalla legge, compreso l’esonero dal servizio.

Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

Altre storie di carattere in carattere per pro-gettare

Con Silvia Paoli

«Ma il guaio è che voi, caro mio, non saprete mai come si traduca in me quello che voi mi dite… abbiamo creduto d'intenderci; non ci siamo intesi affatto.» Luigi Pirandello

Il seminario intende far esplorare ai partecipanti le proprie intenzioni caratteriali perché si possano orientare sulle scelte esistenziali nel qui ed ora, in modo funzionale alla situazione presente e ai propri progetti, piuttosto che assecondare movimenti automatici. Saranno indagate le origini del carattere secondo la teoria dell’enneagramma; si farà esperienza di “messa in scena” di sogni e avvenimenti per sondare in e con il gruppo le variabili caratteriali. Ciò consentirà di valutare di persona gli intoppi o piuttosto la funzionalità del modo di agire le proprie emozioni. I partecipanti saranno aiutati ad aiutarsi a trovare il modo più autentico di dare forma alle proprie intenzioni: il gruppo consentirà di sperimentare e rintracciare i tanti modi di rappresentarsi in una situazione, per poter scegliere un proprio stile caratteriale, piuttosto che subirlo in automatico.

Il lavoro sarà integrato dalla proiezione di scene di film che consentiranno ai partecipanti di riconoscere più agevolmente il proprio “personaggio caratteriale”.

«Solo chi partecipa a molte storie può trovare la sua libertà… chi invece prende parte a un’unica storia rischia di esserne completamente posseduto fino al punto di soggiacere a un’atrofia narrativa…». Odo Marquard

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Cell. 389 9621477

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Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

"Riti e ritmi in teatroterapia"

Con Luisa Lauretta

«L’uomo non è niente altro che quello che progetta di essere; egli non esiste che nella misura in cui si realizza; non è dunque niente altro che l'insieme dei suoi atti, niente altro che la sua vita.» J.P. Sartre

Nel corso del seminario si lavorerà in particolare sul lavoro di gruppo e in gruppo in teatroterapia. Contenuti · Il gruppo come metafora del mondo interno. · L’ottica fenomenologico-esistenziale nella relazione d’aiuto a mediazione teatrale. · La dimensione rituale e ritmica. · Praticare la molteplicità. · Progettualità e prassi nel lavoro di gruppo. · Il processo creativo e la riconfigurazione interna.

INFORMAZIONI
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"L'espansione come movimento"

Con Silvia Cioni

Il seminario prevede momenti di lavoro all’aperto, in un ampio spazio verde, e sessioni all’interno, in una piccola sala. Lavoreremo dal corpo alla parola e dalla parola al corpo attraversando alcuni principi ed elementi della Danza Sensibile, del Movimento Somatico, dell’Anatomia Esperienziale e della pratica della relazione di aiuto a orientamento fenomenologico esistenziale. Verso l’integrazione delle diverse esperienze nella tessitura di un sapere che parta dal corpo, il nostro primo strumento di relazione con il mondo. Il tema del lavoro è l’espansione, come movimento verso l’esterno, ma anche come possibilità di andare dentro, nell’esplorazione di spazi interni. Un andare e un ritornare, sempre ancorati al presente nella nostra pelle, in una relazione intima con il nostro respiro. Diversi strati, diversi livelli di profondità, diversi livelli in superficie, diverse qualità. Strati e strati di noi che nel nostro avanzare si manifestano, talvolta in maniera chiara, altre volte come dei sussurri, dei lampi. Fare spazio e lasciare andare, nel tentativo di visitare diverse parti di noi senza affezionarci troppo.

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Cell. 389 9621477

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Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

“Voce-teatro”

Con Francesca Pirami

«Come nella danza-teatro, nella voce-teatro è da un incipit, un movimento, in questo caso sonoro, che nasce l'azione creativa. Tale azione è un rito, una sequenza fisico-vocale, un luogo immaginifico e poetico: l’incontro di voci crea un'alchimia unica in cui le differenze sono uno stimolo generativo, un contrasto espressivo che dà vita a variegati paesaggi sonori.

Durante il seminario si raccoglieranno “momenti-immagine” in sequenza, ripercorrendo i quali si comporrà un tracciato sonoro sulla base del quale “restituire” il processo di ricerca espressiva».

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La relazione d’aiuto secondo l’orientamento fenomenologico-esistenziale: oggetti e fenomeni

Con Paolo Quattrini

«Nei comportamenti si tende a perdere creatività e a ripetere rituali che hanno perso qualunque contenuto, con conseguenze di vario tipo: una di queste è il decadere qualitativo della vita. Una volta che la qualità è decaduta la cosa più facile è compensarla con la quantità: le persone che hanno una qualità di vita scadente, spesso si buttano sul consumismo, cercando di compensare così questa mancanza di qualità.

Per orientarsi verso la qualità della vita bisogna riuscire a destreggiarsi tra oggetti e fenomeni: mentre tutti sono capaci di riconoscere gli oggetti, serve una vera e propria educazione per riconoscere i fenomeni, che non sono gli oggetti, ma che dagli oggetti emanano».

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Visioni poetiche e relazione d'aiuto

Con Luisa Lauretta

Secondo il filosofo tedesco Hidegger la parola poetica apre nuovi mondi rispetto al sistema di segni e significati nel quale viviamo, nel quale siamo "gettati"

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Con Paolo Quattrini e Francesca Cantaro

Se “relazione d'aiuto” significa aiutare l'altro ad aprire un più ampio ventaglio di possibilità nella propria vita, il tema del carattere diventa allora centrale, come a dire che è proprio la fissazione caratteriale che, in risposta a situazioni di vita, ci impedisce di articolarci in diversi modi.

Ecco che, per l'operatore della relazione d'aiuto, aiutare il cliente ad aprirsi dei varchi, dei ponti che, trascendendo il carattere, favoriscano il dispiegarsi di nuove possibilità percorribili, diventa elemento centrale.

Nelle tre giornate di lavoro saranno evidenziate, in un'ottica di relazione d'aiuto, le specificità e gli automatismi che in qualche modo ostacolano l'incontro relazionale con l'altro e le virtù che invece lo agevolano e lo rendono uno spazio fertile e con un più ampio ventaglio di possibilità creative

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Enneagramma e relazione d'aiuto

Per gli insegnanti la partecipazione al seminario dà diritto all'attestato accreditato dal Miur e valido per tutti gli usi consentiti dalla legge, compreso l’esonero dal servizio.

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"Abitare poeticamente (autenticamente) il mondo"

Con Luisa Lauretta

Contenuti:

• Progettare un’esistenza autentica.

• L’espressione poetica di sé.

• La ricerca espressiva.

• La poetica dell'incontro.

• La presenza scenica.

• La narrazione di sé come pratica di ricerca nelle arti della scena.

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L'istallazione e le sue varie applicazioni

Con Emanuele Perelli

Elementi compositivi.

• Il concept.

• Analisi e progettazione.

• Elementi scenici e uso dei materiali.

• Metodologia e sopralluogo nella fase ideativa.

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Poetica e pratica della relazione di aiuto

Con Luisa Lauretta e Francesca Cantaro

“La relazione d’aiuto è un processo: non c’è ma accade man mano, nello svolgersi dell'evento dell’incontro con l'altro. Quali le caratteristiche e le qualità di questo processo?”

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“Dhes“. Ricordati di santificare le feste

Con Silvia Cioni, Luisa Lauretta ed Emanuele Perelli

«La festa (…) è espressione di una vita traboccante che non ha obiettivi. In questo consiste la sua intensità. È la forma intensa della vita: nella festa, la vita fa riferimento a se stessa invece di subordinarsi a uno scopo (...). Per Hölderlin la festa è una “festa nuziale”, un matrimonio con gli dei. Nei giorni di festa gli esseri umani e gli dei si avvicinano. La festa promuove una comunità tra esseri umani e con gli dei. Fa partecipare gli esseri umani al divino, crea intensità (…). La vita che si esaurisce nel lavoro e nella produzione è di un livello assolutamente atrofico». (Byung-Chul Han). L’assenza della festa inaridisce la vita: immergersi nella festa la fa rifiorire.
Nel corso del seminario si indagherà il tema proposto attraverso pratiche artistiche, momenti di meditazione, lavoro sul corpo e sulla voce, in una dimensione di completa immersione in natura.
Il lavoro è mirato alla composizione di un evento performativo aperto al pubblico.

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com
Cell. 389 9621477

COSTI: 650 + 10 euro di tessera associativa (l’importo comprende il lavoro di gruppo e la pensione completa). Per gli allievi in formazione e per i soci AICo il costo è di 600 euro.

Per gli insegnanti la partecipazione al seminario dà diritto all'attestato accreditato dal Miur e valido per tutti gli usi consentiti dalla legge, compreso l’esonero dal servizio.

Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

Pratiche di teatroterapia

Con Luisa Lauretta

L’ottica fenomenologico-esistenziale nella relazione d’aiuto a mediazione teatrale.
Aiutare l’altro ad aiutarsi attraverso l’uso di modalità espressive fisiche e vocali.
Il processo creativo e la riconfigurazione interna.
La dimensione artistica e progettuale.
L'atto teatrale e performativo.

INFORMAZIONI
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Corpo-Voce

Con Francesca Pirami

La voce nasce nel corpo, è respiro che diventa suono, vibrazione. È corpo che si estende oltre i confini ed entra in profonda relazione con l'altro. Siamo voce che si muove nei luoghi del nostro corpo e del nostro sentire, voce cha agisce nello spazio e penetra l'altro lasciandosi permeare, trovando sé, diventando altro, un'entità unica, in profonda unione.
Nel corso del seminario si esploreranno e si approfondiranno le potenzialità vocali, il legame fra il respiro e il suono, il movimento e il canto. Un’occasione per contattare sé stessi attraverso il suono e dar voce alle proprie emozioni.
Il lavoro proposto è intimo e al contempo liberatorio, incentrato sul lasciare andare le tensioni attraverso il movimento associato al suono ed entrare in uno stato di disponibilità al cambiamento, in cui è possibile godere della vibrazione sonora, rintracciarne l’universo espressivo, liberare il proprio canto libero. Durante il laboratorio nascerà l’occasione di vivere l’incontro e lo scambio con l’altro attraverso l’ascolto, l’intreccio sonoro, l’improvvisazione in cerchio e in coppia. Scopo del laboratorio è aiutare i partecipanti (attraverso pratiche, percorsi fisico-vocali, giochi e improvvisazioni) a stare nel proprio sentire per tradurlo in azione fisica e vocale attingendo alle proprie capacità creative, alle proprie associazioni libere. Emozione, movimento e suono diventano un'unica azione creativa in cui vivere pienamente il presente, diventando ciò che si fa.
Si invitano i partecipanti a indossare abiti comodi. Inoltre a scegliere una canzone (basta anche solo il ritornello), servirà per fare delle pratiche.

INFORMAZIONI
artetaliatitu@gmail.com
Cell. 389 9621477

Per gli insegnanti la partecipazione al seminario dà diritto all'attestato accreditato dal Miur e valido per tutti gli usi consentiti dalla legge, compreso l’esonero dal servizio.

Il seminario è rivolto agli allievi della scuola di teatroterapia e a tutti coloro che desiderano approfondire i temi proposti.

Il corpo racconta e immagina

Con Patrizia Menichelli e Angela Trentanovi

Introduzione:
Il Laboratorio proposto attraverso le pratiche dedicate al linguaggio corporeo-
sensoriale ci suggerisce l’inizio di un “viaggio” speciale, per provare a modificare lo sguardo verso ciò che ci circonda, per rafforzare l’intenzione e riscoprire il sentire, per scegliere su cosa si vuole mettere la propria attenzione così da alimentare la propria immaginazione.

 

Per quale fine?
Il linguaggio del corpo è fatto di posture, espressioni, immaginazione incarnata, atteggiamenti, gesti, emozioni stratificate ecc. Questa ricerca teatrale mira a studiare il corpo come “territorio” di poesia attraverso l’attenzione sulle sensazioni, che formano un linguaggio comune a tutti gli esseri umani; le sensazioni sono dei ponti che uniscono due mondi: quello esteriore con quello interiore e acuiscono la conoscenza. Approfondire e nutrire questo linguaggio ci collega alla nostra memoria corporea, ci rende più consapevoli, più attenti, ci offre uno strumento per lo sviluppo della sensibilità dell’individuo e del gruppo.

 

Laboratorio: “Poetica del Corpo”
Enfatizzare l’arte dell’ascolto ci permette di esplorare l’altro che è in noi. In questo laboratorio ci addentriamo in alcune “figure matrice” dell’esistenza che sono gli archetipi, sperimentando tutto ciò con il corpo soprattutto con il tatto. Un altro tema che si intreccia con il primo è la risonanza nell’esperienza poetica, l’evocazione: ci interessa ciò che nell’evocazione è nascosto, farlo emergere significa superare un limite. Il corpo archivia le immagini della nostra esistenza, anche immagini ancestrali, immagini incarnate che crea, riproduce e conserva; ogni corpo possiede una memoria involontaria che si rivela a noi attraverso quelle immagini, quei sogni, quelle impressioni e sensazioni.

INFORMAZIONI
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Seminario Manovalanza

Con Adriana Follieri e Davide Scognamiglio

Ricerca e creazione artistica
Focus luce
Focus Teatro
 
Focus LUCE
Individuazione della comunità di riferimento, teorie e tecniche di "penetrazione" urbana, processi di accettazione. 
Amnistia del giudizio per proporre da subito un territorio comune nuovo, scevro da condizionamenti pregressi. Arriva l'arte. 
La luce come strumento di lettura degli spazi, come configurazione estetica del nuovo territorio. Nessun recupero, nessuna riabilitazione, ma fondersi con il tutto per generare una lettura endocrina.
(Se tutto questo fosse un parto, noi non siamo i dottori, piuttosto placenta, indispensabile per tenere in vita, ma quando questa si palesa, la placenta viene buttata per lasciare che tutto il resto accada.)
 
Focus TEATRO
Prossemica | il corpo vivo, ovvero il corpo in relazione vitale | farsi abitante di ogni luogo.
Campo semantico | ascolto, individuazione e restituzione dei temi-guida.
Drammaturgia | connessione logica ed emotiva | riferimenti culturali e artistici | realtà come trampolino poetico.
Contaminazione | definizione del corpo performativo specifico in relazione allo spazio e al tempo del luogo | coordinate fisiche ed emotive.
Composizione | scelta del necessario | trama e ricamo della struttura performativa.
Dare luce | l’evento performativo, ovvero l’esposizione allo sguardo dello spettatore del corpo artistico unico derivante dalla sintesi dell’intero processo.
 
 
La formazione è già ricerca e creazione artistica, così la nostra conduzione (ovvero la direzione) si alterna e si integra, senza soluzione di continuità tra i diversi linguaggi afferenti al teatro e alla luce, all’azione e all’immagine, con il preciso intento di sconfinare verso un nuovo territorio ibrido.
Condivideremo pratiche e strumenti specifici con le persone che parteciperanno al seminario, per attraversare e sperimentare insieme il lavoro che Manovalanza sviluppa nella contaminazione tra questi diversi codici espressivi in relazione a contesti e luoghi specifici.
In apertura e chiusura speriamo di seminare e raccogliere un piccolo racconto dell’idea e delle esperienze di ciascuno.

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L’arte di aiutare ad aiutarsi nella prospettiva esistenzialista

Con Paolo Quattrini e Francesca Cantaro

- La relazione d'aiuto secondo l'orientamento fenomenologico-esistenziale.
- L'ascolto attivo e partecipativo e l’assunzione di responsabilità personale.
- La visione del mondo nella concezione fenomenologico-esistenziale: conoscere se stessi per incontrare l’altro.

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La poetica interiore | Mettersi interamente in scena

Con Ilaria Drago

La presenza come gesto "ri-evoluzionario" per la scena e per la vita di ogni giorno. Presenza creativa da tradurre in suono, canto, movimento consapevole, performance. Due giorni in cui esplorare la propria interiorità e dipingere la tela bianca della vita con i colori di emozioni condivise.
Esprimersi poeticamente! Esporsi alla bellezza! Ri-evocarla e renderla esplicita nell'atto scenico; uno spettacolo possibile di stupore, cantando il grande mistero dell’esistenza.

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Enneagramma livello 2

Con Paolo Quattrini e Francesca Cantaro

«L'enneagramma come modello di conoscenza dell'animo umano, non si limita a delineare le modalità relazionali nevrotiche con le quali abbiamo imparato e continuiamo infruttuosamente a cercare di manipolare l'amore.
Il modello infatti rivela anche possibili strade (le virtù appunto) da poter individuare e verso cui orientarsi per poter trascendere i meccanismi nevrotici e avvicinarci a un modo più libero e appagante di stare nella relazione con l'altro e con noi stessi.
Durante il workshop verrà ripercorso l'insegnamento dell'enneagramma da una prospettiva fenomenologico-esistenziale individuando le virtù attraverso cui ciascun carattere può trovare un modo per "liberarsi" da sé stesso».

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La poetica della relazione.
Il cuore: il battito di una mano sola

Con Luisa Lauretta, Silvia Cioni e Emanuele Perelli

"Su questa terra è dato soltanto iniziare il movimento delle cose" Franz Marc

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Offrirsi al risveglio. Danzare l'emozione

Con Ilaria Drago

Due giorni per incontrare le proprie emozioni, lasciarle emergere come un dono a sé e all'altro.

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Viandanti

Con Paolo Quattrini e Francesca Cantaro

Come traslocare dallo scomodo domicilio del proprio carattere e seguire la fascinazione di altri luoghi, altre dimore.

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Enneagramma e stili amorosi.
Amare oltre il proprio carattere

Con Paolo Quattrini e Francesca Cantaro

A quale tipo d'amore tende la nostra inclinazione caratteriale?
Un amore che nutre e che viviamo e godiamo pienamente o a qualcosa a cui ostinatamente tendiamo con l'intento di appropriarcene afferrandolo definitivamente?

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Appartenenza e partecipazione

Con Paolo Quattrini

Appartenere è uno dei bisogni fondamentali dell'essere umano: ci sono innumerevoli forme di appartenenza, ma nessuna esente da un tasso più o meno alto di illusione

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L'approccio fenomenologico nella relazione d'aiuto

Con Francesca Cantaro

L'approccio fenomenologico e la relazione d'aiuto.
Emozioni e parola.
Il dialogo che genera movimento

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Persone e personaggi.
La costruzione teatrale dell'espressione di sé

Con Bianca Pananti

Trasferirsi, traslocare come in un sogno in quel personaggio che vorremmo essere e poi guardarci dentro per trovare parti di noi nascoste e timorose di uscire alla luce del sole

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Prendersi una vacanza da se stessi
Teatro e fenomenologia

Con Paolo Quattrini

In un’ottica fenomenologica ci si orienta nella vita in primo luogo tenendo conto di quel che si sente, e non è mai in discussione, per ognuno di noi, la diversità del sentire.

Si può anche dire che non c’è una verità oggettiva, indipendentemente da me e da te, ma la verità sta nell’interazione fra me e te: io sento qualcosa, e questo mio sentire fa un effetto a te, e a questo effetto io reagisco con un altro sentire, e così via, e si costruisce una realtà dinamica che non si ferma mai nella vita: il cosiddetto “circolo ermeneutico”.

Mentre la verità oggettiva è statica, nella visione fenomenologica la verità è dinamica, proprio perché l’incontro accade nelle differenze: qui il lavoro della relazione d’aiuto consiste nell’incontrare le diversità, non allo scopo di uniformare l’altro a sé, ma allo scopo di "andare in vacanza" in luoghi diversi dai propri, facendo l’esperienza di stare nelle diversità dell’altro per andare oltre le proprie fissità, come accade nella pratica teatrale.

 

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Il teatro e i suoi specchi

Con Luisa Lauretta

Da tempi immemorabili il teatro si occupa della visione dell'invisibile, di ciò che, nonostante sia ovvio, non si vede comunemente, ed è dunque la più antica forma di atto riflessivo (e visionario) ritualizzato delle società umane.
Il seminario sarà l'occasione per sperimentare modalità di lavoro fisico e vocale, individuale e corale, provenienti dal teatro di ricerca, per incontrare un modo poetico di esprimersi e di stare al mondo.


 

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Nomen Omen

Con Luisa Lauretta e Bianca Pananti

La locuzione latina “nomen omen” allude al valore augurale attribuito al nome, ed è utilizzata per quelle persone la cui sorte sembra conforme al significato del proprio nome. Dal punto di vista del significato equivale a espressioni quali “di nome e di fatto”, “un nome, un destino”, “il nome è un presagio”. Come se il nome avesse la capacità di incidere sulla realtà, il potere di provocare effetti nel momento e nel contesto in cui viene pronunciato.
Che orienti o meno la nostra sorte, che sia o meno presagio del nostro destino, di sicuro il nostro nome ci qualifica, ci rende riconoscibili a noi stessi e agli altri, ci fa sentire unici, ci accompagna nelle trame dell’esistenza.
Nel corso del seminario, attraverso l’uso dei linguaggi della scena contemporanea, si esploreranno modi consueti e insoliti per riconoscere e rintracciare se stessi e il proprio modo di stare al mondo e tradurli in atto performativo individuale e corale.

 

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luisa.lauretta@libero.it 
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Miracoli a bassa densità - La narrazione di sé come pratica di ricerca nelle arti della scena

Con Bianca Pananti e Cesare Torricelli

«Essere pienamente vivi nel nostro mondo così com’è. Mettersi vicino a coloro per i quali questo mondo è diventato intollerabile e ascoltarli. L’unico sogno che vale la pena di vivere è vivere finché si è vivi e morire solo quando si è morti. Cosa significa esattamente? Amare. Essere amati. Non dimenticare mai la propria insignificanza. Non abituarsi mai alla violenza indicibile e alla volgare disparità della vita che ci circonda. Cercare la gioia nei luoghi più tristi, inseguire la bellezza là dove si nasconde. Non semplificare mai quello che è complicato e non complicare quello che è semplice. Rispettare la forza, mai il potere. Soprattutto osservare. Sforzarsi di capire. Non distogliere mai lo sguardo. E mai, mai dimenticare».

Da Modi di vedere, di John Berger, critico d’arte, scrittore, poeta ribelle e pittore degli ultimi, 1926/2017, a cura di Maria Nadotti.

La scrittura di sé attiva la capacità di viaggiare attraverso atmosfere e ricordi. Allena il desiderio di riscoprire la propria parabola esistenziale e vivificarla con parole nuove. Il gesto, il suono, nuove strategie di racconto permettono alla nostra mente di leggere la vita in un’altra prospettiva e individuare un materiale incandescente grazie al quale nutrire la dimensione poetica ed espressiva. In queste due giornate useremo alcune strategie tipiche della narrazione autobiografica unite al training teatrale per far emergere contenuti ricchi di potenzialità evocative e intraprendere insieme l’esercizio di traslazione di queste tracce in gesto scenico e in azione performativa. Ri metaforizzazione di sé, efficacia del gesto e del racconto, esperienze di autocreazione drammaturgica e di regia collettiva saranno il completamento di questo breve percorso che mira all’individuazione di una grammatica personale, curvata sui linguaggi della scena contemporanea e all’acquisizione di nuove competenze legate al riconoscimento del valore poetico della propria memoria.

 

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Ascoltare il vento - Seminario esperienziale

Con Silvia Cioni

Una discesa nel corpo per incontrare il luogo dove nasce il respiro, il nostro nido più intimo. Ascoltarne il sussurro, che si fa immagine, si fa gesto, si fa parola. Lasciarci muovere come foglie da un vento inaspettato che viene da molto lontano. Permettere alle antiche storie che incarniamo di affiorare fino alla pelle per lasciarci raccontare nella verità e nella presenza.
Un'immersione nella pasta di cui siamo fatti per liberare le donne e gli uomini che siamo stati e che verranno dopo di noi. Nella fiducia che l'incontro con l'altro ci renda possibile accedere allo sconosciuto che ci abita.

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Voce-Teatro. Tracciati creativi in spazio sonoro

Con Francesca Pirami

Cosa succede nella mia voce? Quante voci ci sono nel mio suono, cosa dicono? Come si muovono? Come mi muovono? Cosa diventano, con chi?

Nel corso del seminario si lavorerà sul creare uno spazio sonoro, un terreno creativo interiore, crogiolo di trasformazione, che ognuno può coltivare dentro di sé, in ogni momento e in ogni luogo. In tale spazio faremo emergere le nostre voci, anche quelle più inesplorate, primitive, anche quelle che non ci piacciono, ma che una volta liberate sprigionano energia vitale. Voci aderenti alle nostre emozioni e da esse ci faremo guidare in un'azione creativa.

La singola voce incontrando quella degli altri crea un'alchimia unica in cui le differenze sono ricchezza, stimolo, contrasto espressivo.
Come nella danza-teatro, nella voce-teatro è da un incipit, un movimento, in questo caso sonoro, che nasce l'azione creativa. Tale azione è un rito, una sequenza fisico-vocale, un mantra personale che ognuno porterà con sé alla fine del corso, frutto del proprio lavoro, delle proprie associazioni libere, delle proprie capacità creative innate, messe a disposizione per dipingere un tracciato personale in uno spazio sonoro di libertà a cui sempre poter accedere.


 

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Pratiche di gentilezza - seminario residenziale

Con Silvia Cioni, Luisa Lauretta, Emanuele Perelli

"Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre.” Anonimo

Vivere con gentilezza, praticare un’attenzione al mondo del vivente che dia qualità all'esistenza.
Nel corso del seminario attraverso pratiche artistiche, momenti di meditazione, lavoro sul corpo e sulla voce, uscite in natura, incontreremo diversi modi per praticare la gentilezza.
Durante il lavoro ogni partecipante avrà modo di progettare una risposta specifica al tema del residenziale. Il progetto richiederà un lavoro performativo con cui trasmettere la propria visione di gentilezza. Ognuno avrà l’occasione di modulare il proprio progetto attraverso un confronto con altri sguardi. I vari lavori saranno realizzati l'ultimo giorno all'interno del gruppo.


Dal 19 al 25 agosto 2019 (arrivo previsto lunedì 19 agosto entro le 12:00 e partenza domenica 25 in mattinata, dopo un atto di gentilezza nei confronti del luogo).

Il seminario si terrà in una villa del ‘500, località la Maulina, sulle colline lucchesi. La struttura offre 12 posti letto, vari spazi di lavoro esterni e interni, una cucina e un parco esterno.

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IL LUOGO IMMAGINARIO.
Laboratorio di creazione dello spazio scenico

Con Lisa Marrani e David Batignani

Ogni luogo ha una sua identità e provoca sensazioni ed emozioni diverse in ogni persona. Attraverso i sensi percepiamo le caratteristiche che compongono lo spazio in cui ci troviamo e inconsciamente decidiamo se in quel determinato spazio ci sentiamo a nostro agio, se ci impaurisce, se ci accoglie e se ci ricorda qualcosa.
In teatro queste molteplici identità possono essere riprodotte per creare volontariamente uno spazio che avvolga e conivolga lo spettatore o che lo respinga, laddove sia necessario.
L’utilizzo di luci, oggetti, suoni sono gli elementi che in questo laboratorio permettono di conoscere come trasformare uno spazio quotidiano in uno spazio scenico e di creare un luogo dell’immaginario partendo dall’esperienza del corpo.

Lo scopo del laboratorio non è unicamente quello di fornire le basi per interpretare una materia importante del linguaggio teatrale, ma anche di aprire nuove possibilità di indagine nella creazione personale di ogni singolo partecipante.


 

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Parlami di te. Che cosa senti? Che cosa vedi?

Con Ilaria Drago

Parlami di te è un seminario rivolto a chiunque desideri fare un viaggio alla scoperta di sé e delle proprie emozioni attraverso il teatro, l’espressione del corpo e della voce.

La cura di sé intesa come accoglienza e attenzione alle proprie necessità, passioni, desideri, creatività.

Un percorso che attraverso l’arte del teatro può svelare un’emozione, un sentimento e un bisogno che ci facciano sentire vivi e presenti, attori e protagonisti della nostra vita.

Il teatro ha la capacità di far parlare l’essenza, individua e centra in pieno ciò che spesso celiamo a noi stessi o agli altri; lo fa velandosi di poesia, usando un personaggio, lasciando che il corpo abiti le proprie scritture creative o che i suoni riempiano l’aria nel magnifico quadro della vita. È allora che siamo pronti a guardare nello specchio le innumerevoli immagini che riflettono di noi infiniti paesaggi possibili, rompendo i limiti o i giudizi che ci siamo imposti, agganciando e facendo fiorire ogni nostra risorsa.

Attraverso le tecniche della Danza Sensibile® e di laboratorio teatrale Ilaria Drago condurrà il gruppo a riscoprire la fiducia nelle sensazioni, nel movimento creativo, nelle proprie capacità espressive fortemente connesse al senso della propria storia di vita. Corpo, emozione, voce, parola, gesto sono tutte espressione di sé mai disgiunte una dall’altra.

 

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Il sogno e il carattere

Con Paolo Quattrini

«La caratteristica più specifica del sogno è l’assenza del rigore razionale, della relazione di causa ed effetto: in un sogno può accadere di tutto e in tutti i modi. Questo succede anche nell’arte visiva: si può dipingere di tutto, in qualunque modo. Malgrado ciò, è riconoscibile lo stile dell’artista, a prescindere dai contenuti dell’opera. In modo analogo nel sogno è riconoscibile lo stile del sognatore.

Guardare un sogno per via fenomenologica permette di evocare il carattere della persona che lo ha sognato, senza naturalmente la certezza razionale che un’operazione meccanica può offrire».



 

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Dal lavoro dell’attore per la scena... al teatro come strumento di indagine del mondo interno

Con Filippo Plancher

Si potrebbe dire, sintetizzando, che il lavoro dell’attore sia quello di concretizzare in modo credibile il mondo variegato dei personaggi del dramma nelle relazioni che ne costituiscono la rete dell’intreccio. Le tecniche che si possono incontrare in questa ricerca sono svariate, ma i principi ai quali fanno riferimento sono in realtà molti meno. 
Nel corso del laboratorio si metteranno in contatto alcune tecniche del teatro di ricerca con le tecniche dello psico-sociodramma classico. Si lavorerà principalmente sull’improvvisazione di gruppo e cioè sulla consapevolezza di dove siamo e di che cosa ne facciamo di quello che incontriamo nel qui ed ora, durante i diversi livelli dell’esercitazione. Si tratta di un'attività che sviluppa l’attenzione allo spazio, al gruppo e alle relazioni che spontaneamente nascono di volta in volta. Stimola l’allerta e l’adeguatezza delle reazioni alle diverse “proposte” che vengono presentate durante l’improvvisazione. Tale competenza, una volta acquisita, risulta essere funzionale al lavoro dello psico-sociodramma dove ad essere concretizzato è invece il mondo interiore con i personaggi e le situazioni descritte dal protagonista. 


 

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Gestalt e teatro

Con Paolo Quattrini

«E' importante diventare protagonisti delle proprie storie anziché restarne succubi, e quindi comportarsi responsabilmente, cioè assumersi le proprie scelte esistenziali. Ogni storia personale è fatta di comportamenti: la scelta di gesti, di parole e di toni di voce compone vere e proprie architetture. E' la costruzione che fa tutta la differenza: comportamenti sostanzialmente analoghi ma diversi nel modo di manifestarsi possono avere infatti un risultato molto differente. 
Con un comportamento respons-abile si diventa protagonisti della propria storia, nel bene o nel male.
Essere responsabili significa anche realizzare che quanto si fa ha comunque un prezzo: “decidere” viene dal latino “de-caedo”, “taglio via da”, in quanto ogni decisione equivale alla rinuncia a tutto ciò che si lascia da parte. Ma proprio questa rinuncia, come nella regia teatrale, ci rende completamente artefici della nostra esistenza».

Nel corso del seminario i partecipanti avranno modo di sperimentare le basi dell’approccio gestaltico di orientamento fenomenologico esistenziale, in particolare la messa in scena teatrale che offre l'opportunità di fare esperienza di nuovi modi di stare al mondo.


 

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L’atto teatrale e la relazione d’aiuto
Dall’ascolto attivo all’esperienza

Con Bianca Pananti e Luisa Lauretta

Ascolto attivo, responsabilità ed esperienza, sono le tre principali qualità, complementari e coesistenti, del processo di relazione d'aiuto in ottica fenomenologico-esistenziale.
Si tratta di qualità importanti anche nell’azione teatrale e performativa.
In che senso? Quali declinazioni hanno nei due ambiti? Quali specificità?


 

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Le prassi e gli orizzonti di senso su cui si fonda l'Istituto Talìatitù nascono nell'autunno del 2007 da un progetto di ricerca e sperimentazione teatrale con gli psicologi in formazione attivato da Luisa Lauretta, Psicologa, sicula d'origine, presso l'IGF (Istituto Gestalt Firenze).

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